I bonus fiscali per ristrutturazione passano al nuovo proprietario in caso di vendita

La compravendita di un immobile è un momento delicato, che necessita di un’attenta riflessione per valutare i pro e contro della scelta. In Italia uno degli aspetti più rilevanti legati a questo processo è la gestione dei bonus fiscali per ristrutturazione: questi incentivi infatti possono rappresentare un’importante risorsa economica, sia per chi vende sia per chi compra. Ma cosa succede ai bonus per ristrutturazione quando si vende l’immobile? Vediamo insieme come funziona il passaggio di questi benefici al nuovo proprietario, analizzando le normative vigenti e i casi specifici.

Cosa sono le detrazioni fiscali per ristrutturazione?

La detrazione delle spese di ristrutturazione è una tipologia di incentivo prevista dallo Stato italiano per favorire la riqualificazione del patrimonio edilizio sul territorio nazionale. Tra i principali bonus legati a tale pratica troviamo:

  • Bonus Ristrutturazioni: Detrazione dall’IRPEF del 50% delle spese sostenute per interventi di manutenzione straordinaria, tinteggiatura esterni, restauro o risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia fino al 31 dicembre 2024, per un ammontare complessivo non superiore a 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
  • Ecobonus: Detrazione dall’IRPEF dal 50% al 65% delle spese sostenute entro il 31 dicembre 2024 per interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, compreso cappotto esterno.
  • Sismabonus: Detrazione dall’IRPEF dal 50% all’85% delle spese sostenute entro il 31 dicembre 2024 per interventi di miglioramento della resistenza sismica degli edifici.

Questi incentivi sono stati introdotti per stimolare il settore edilizio e migliorare la qualità delle abitazioni, contribuendo alla sicurezza e al risparmio energetico.

Vendita dell’immobile e trasferimento dei bonus per ristrutturazione

La normativa italiana prevede che i bonus fiscali per ristrutturazione siano trasferiti al nuovo proprietario in caso di vendita dell’immobile. Il trasferimento dei bonus fiscali avviene automaticamente alla stipula dell’atto di compravendita, anche se è fondamentale che l’atto del notaio riporti esplicitamente il passaggio dei benefici fiscali, specificando quali bonus vengono trasferiti e per quale importo residuo. In pratica, il venditore cede i diritti di detrazione delle spese non ancora godute al compratore.

Per garantire la corretta applicazione delle detrazioni da parte del nuovo proprietario è necessario che il venditore fornisca tutta la documentazione relativa agli interventi effettuati, comprese le fatture delle spese sostenute e le ricevute dei pagamenti. L’acquirente dovrà anche verificare la correttezza della documentazione fornita dal venditore per evitare problemi futuri con l’Agenzia delle Entrate: eventuali errori o mancanze possono comportare la perdita del diritto alle detrazioni. Inoltre è importante che il venditore abbia comunicato l’inizio lavori all’Agenzia delle Entrate, se richiesto dalla normativa specifica del bonus.

Eccezioni e accordi diversi tra venditore e acquirente

Sebbene il trasferimento dei bonus avvenga senza bisogno di un intervento da parte degli attori della compravendita, è comunque possibile accordarsi diversamente. Ad esempio, si può stabilire che i benefici fiscali restino in capo al venditore; anche in questo caso l’accordo deve essere riportato chiaramente nell’atto notarile.

Per dare un esempio pratico, immaginiamo che il venditore abbia sostenuto una spesa di 20.000 euro per la ristrutturazione con una detrazione del 50% in 10 anni. Se l’immobile venisse venduto dopo 3 anni, il nuovo proprietario avrebbe diritto a beneficiare della detrazione residua per i successivi 7 anni. Tuttavia, le parti possono concordare che il venditore continui a usufruire della detrazione per il periodo restante.

Vantaggi nel trasferire le detrazioni fiscali per ristrutturazione all’acquirente

Trasferire le detrazioni fiscali per ristrutturazione al nuovo proprietario dell’immobile offre numerosi vantaggi sia per il venditore che per l’acquirente. Per il venditore questa strategia può rappresentare un vantaggio competitivo significativo nel mercato immobiliare. Infatti un immobile che include benefici fiscali non ancora completamente sfruttati può essere percepito come più prezioso dagli acquirenti potenziali, aumentando così il valore percepito dell’offerta e rendendo l’immobile più attraente rispetto ad altre proprietà simili.

D’altro canto l’acquirente gode di un immediato risparmio fiscale, potendo usufruire delle detrazioni fiscali relative alle spese di ristrutturazione già sostenute dal venditore. Questo risparmio si traduce in un vantaggio economico tangibile, che permette di ammortizzare parte dei costi dell’acquisto. Inoltre, la possibilità di detrarre le spese per interventi già effettuati migliora l’efficienza energetica e la qualità dell’immobile, rendendolo non solo più confortevole e sicuro, ma anche più sostenibile dal punto di vista energetico. Tale beneficio può anche facilitare l’ottenimento di finanziamenti o mutui, poiché le banche potrebbero considerare più favorevolmente immobili con interventi di miglioramento già effettuati.

Il trasferimento dei bonus fiscali è dunque una strategia vantaggiosa che contribuisce a rendere l’immobile più appetibile per l’acquirente e più facilmente vendibile per il venditore, favorendo una compravendita più rapida e soddisfacente da entrambe le parti.

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